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Miele, un alleato per la salute che gli italiani usano poco

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È un potente alleato per la salute e grazie alla presenza di proprietà antibatteriche rappresenta un alimento ottimale da consumare tutto l’anno. Il miele, in particolare nei mesi freddi,  aiuta a potenziare le difese immunitarie dell’organismo umano. Che sia d’arancio, d’acacia, millefiori, d’eucalipto, di sulla, ogni miele, oltre ad avere un profumo e un sapore che lo caratterizza, ha anche diversi tipi di proprietà a seconda delle concentrazioni dei diversi composti fenolici che dipendono dal polline con il quale è stato composto.

«Il miele di castagno – spiega la professoressa Silvia Migliaccio, dell’Università del Foro Italico – può aiutare maggiormente la salute cardiovascolare, e la salute delle vie urinarie, mentre quello di acacia più ricco di fruttosio può essere consigliato a chi ha valori glicemici alterati. Infine, il millefiori è preferibile per calmare la tosse e nei bambini per la molteplicità di pollini che provengono da fiori diversi».
Oltre ad essere un importante antibatterico naturale, come spiega  Migliaccio: «il miele contiene sali minerali e ha importanti proprietà antiossidanti grazie alla presenza di flavonoidi e acido citrico, che permettono di contrastare i danni cellulari e prevenire i danni legati all’invecchiamento. Inoltre, dati recenti sembrano indicare effetti positivi sulla riduzione dei livelli di colesterolo».

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Grazie alla presenza di proprietà antibatteriche il miele è un potente alleato per la salute e rappresenta un alimento ottimale da consumare tutto l’anno. In particolare nei mesi freddi,  aiuta a potenziare le difese immunitarie dell’organismo umano, Foto di fancycrave1/Pixabay

Tutte proprietà benefiche che però non sembrano ancora bastare a farne incrementare il consumo in Italia, dove, secondo i dati diffusi dal Gruppo Miele di Unione Italiana Food si consumano 0,5 kg pro capite, decisamente meno rispetto alla media europea. Decisamente più alti della media europea, sono, invece, i controlli, i requisiti e le garanzie di legge italiane sul resto del Mondo. La legislazione italiana obbliga infatti le aziende che operano sul territorio nazionale nel confezionamento del miele, a indicare sempre in etichetta tutti i paesi di origine dei mieli che compongono le miscele, diversamente dalle miscele di mieli confezionati all’Estero che riportano informazioni più generiche.

Non sono rosee, invece, le previsioni sulla produzione di quest’anno. Secondo Alleanza Cooperative Agroalimentari  ci sarà una riduzione della produzione di oltre il 40%, con punte del 70% in alcune zone. Le produzioni a maggiore marginalità, a partire dall’acacia, sono quelle che registrano i cali più significativi. La causa principale delle mancate produzioni sarebbe da imputare ai cambiamenti climatici in corso, con andamenti stagionali irregolari, temperature primaverili basse e ripetuti fenomeni piovosi, o di vento forte e inondazioni, che hanno fortemente condizionato l’attività di bottinatura delle api.

«Il settore apistico sta registrando un’inversione di tendenza rispetto al passato – spiega il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri – con una significativa crescita delle aziende apistiche con partita IVA e con una gestione a finalità economica, rispetto agli apicoltori per autoconsumo (gli amatoriali). Sulla rilevanza economica del comparto spesso non si riflette adeguatamente: un dato significativo è ad esempio quello del valore del servizio di impollinazione fornito dagli insetti pronubi, che è stimato in circa 1 miliardo e mezzo di euro all’anno. Una percentuale pari a circa l’80% delle piante agrarie nel nostro Paese riceve benefici dalla impollinazione».

 


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